Devo essere sincera. Il piano iniziale per questo weekend era condividere quelle che avevo immaginato essere delle mini cheesecake alle pesche, monoporzione, tanto belline ed estive. La realtà è che queste mini cheesecake le ho sì fatte (e come gusto sono anche venute buone, fyi) ma la presentazione che avevo progettato essere di due strati, compatta e simmetrica, beh, quella è stato un fail. TOTALE.
Quindi, quale occasione migliore per non raccontarvi del mio weekend romano? Come vi accennavo nell’ultimo post, lo scorso fine settimana ho passato due giorni a Roma; una gita fuori porta (non proprio poco fuori porta per me!) che aveva come obiettivo principale la Race for the Cure, marcia di 5 km per raccogliere fondi per la lotta contro il tumore al seno. Ma anche una gita che mi ha dato la possibilità di tornare per qualche ora in una città che avevo già visitato due volte ma che non smette mai di affascinarmi.
Un tempo perfetto, soleggiato ma con una brezza -a tratti non troppo- leggera che ha reso tutto più gradevole. Anche perché, da amante del camminare quale sono, potevo non girarmela tutta a piedi? Certo che no! Quindi zaino (e gambe) in spalla, in mezza giornata siamo partiti di buona lena da Termini, passati sul Lungotevere e fatto tappa, OBBLIGATA, a Trastevere per un pezzo di pizza bianca che non vedevo l’ora di ri-mangiare dopo che mi era rimasta nel cuore l’ultima volta che ero stata a Roma, perché alla fine la si trova qui e solo qui, giusto? E poi, se c’era un posto in cui volevo tornare era proprio Trastevere, con le sue vie strette, piene di fiori e locali dal sapore ancora antico.
Con lo stomaco pieno è quindi ripartito il tour in cammino che ci ha portato a Campo dei Fiori (potevo non fare una – numero chiaramente indicativo – foto ai fiori proprio qui?!), Piazza Navona, Pantheon, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, er Colosseo, i Fori Imperiali insomma, ogni tappa possibile. E poi lo sappiamo bene che a Roma in qualsiasi angolo ti giri trovi qualcosa da vedere, no?
Devo ammettere che a fine giornata le gambe erano un po’ appesantite e il contapassi segnava quasi 26.000 passi e 17 km. Whaaaat?! Ma se ne è valsa la pena? Senza alcun dubbio.
La domenica mattina invece è stato tempo di marcia. Le gambe, ad essere sinceri, erano ancora un po’ provate e doloranti dal giorno prima ma è bastato arrivare al Circo Massimo e vedere quell’onda rosa di persone, soprattutto donne ma anche molti uomini, e tutto è passato. Il percorso era breve ma ben strutturato e caratteristico, insomma, abbiamo costeggiato il Colosseo, could it get any better? Ma quello che mi ha colpito, e non poco, è stato vedere quante fossero le donne che erano state colpite dal tumore in passato, o lo stavano combattendo tutt’oggi. Giovani, meno giovani, di qualsiasi forma e provenienza. Indistintamente. E questo mi ha fatto riflettere e non poco. E il fatto di vederle tutte insieme, correre con amici e famigliari, è stata un’immagine molto potente e che mi ha fatto quasi commuovere.
Bene amici, non ho altro da aggiungere e vi lascerei con questo finale toccante, profondo ma anche, ahimé, fin troppo realista. Ma tant’è, fa parte della realtà e l’importante è ricordare che anche nelle situazioni più difficili possiamo trovare qualcosa di buono, non siete d’accordo?
Alla prossima,
Daria