Postcard | Mercatini di Natale 2017

Sono reduce da un weekend di Christmas Overload e posso serenamente dire che non c’era modo migliore di iniziare dicembre che, ormai lo sappiamo, è il mio mese preferito. D’altronde, da amante del Natale e di tutto ciò che ci gira attorno, potevo esimermi dall’immergermi in questa atmosfera magica con quasi un mese di anticipo? Certo che no.

Per questo motivo nel lontano ottobre, sapendo quanto ne avrei gioito poi, ho organizzato questo tour mercatini, abbastanza power devo dire, e che adesso vado a raccontarvi, se avete voglia di leggere!

Bressanone

Non so se sapete ma io non sono una grande amante del guidare l’auto. E’ una cosa che mi stressa e mi crea tensione proprio a livello fisico. Devo essere sincera e negli ultimi tempi la cosa un po’ è migliorata, però l’idea farmi quattro ora di viaggio, per di più con la certezza di trovare traffico (si sa che questi mercatini attirano loaaaads of people!) non mi attirava e così ho optato per il treno. Primo step Milano-Verona, seguito da un Verona-Bressanone e alle 11.00 del mattino i nostri piedi conoscevano il GELO che li avrebbe accompagnati per le successive 48 ore.

Bressanone è tanto bellina, un piccolo gioiellino incastrato tra le montagne che durante il periodo natalizio sembra davvero il villaggio di Babbo Natale. Gli alberi della città sono tutti addobbati con con palline in forzato maxi e anche nelle viette più strette ci sono ghirlande e stelle luminose. I mercatini sono proprio in Piazza Duomo, tra la chiesa e il municipio ed espongono di tutto, da dolci, addobbi, ghirlande, presepi, fiori, idee regalo.

E come non parlare dello Zelten sudtirolese?! E’ questo dolce tipico fatto esclusivamente di ogni tipo di frutta secca (noci, nocciole, mandorle, canditi, uvetta, pinoli, fichi secchi, ciliegie candite, scorza di arancia e potrei andare avanti ancora) e ricco di spezie, cannella in primis e poi noce moscata, chiodi di garofano, pimento, cumino, insomma anche qui l’elenco è variabile e lunghissimo. Se dico che è stato amore al primo assaggio ci credete adesso?

Trento

Ve l’avevo detto che sarebbe stato un vero e proprio tour, no? Quindi giusto il tempo di un 50 min in treno (e per scongelare i piedi!) e da Bressanone abbiamo fatto tappa a Trento dove tra l’altro avevamo il nostro AirBnb per la notte. Avete presente la location perfetta? Ecco, quasi ci siamo. La nostra stanza dava esattamente su Piazza Fiera, che durante questo periodo ospita per l’appunto i mercatini. Bastava guardare fuori dalla finestra ed ecco una miriade di luci, musiche e profumi. Does it get any better?

I mercatini di Trento sono sparsi in gran parte del centro città, a partire da Piazza Fiera per poi proseguire per tutta la via Mazzini e arrivare in Piazza Duomo, dove si erge in tutta la sua gloria un albero di Natale altro circa 20 metri e un presepe con statue ad altezza uomo che merita, davvero. Passateci poi di sera e rimarrete con gli occhi a cuoricino (sì, okay, mi esalto molto con queste cose, ormai lo sappiamo no?).

Con cosa me ne sono tornata a casa da Trento? Ben 3 kg di farina di polenta per la gioia delle mie spalle (ma potevo di certo lasciare lì polenta taragna, di storo e di grano saraceno) e una crema che è una cosa spaziale composta da 70% miele e 30% burro di nocciole. Non credo sia necessario aggiungere altro.

Bolzano

Il tempo di svegliarsi e fare colazione vista bancarelle che si risvegliano e siamo di nuovo sul treno, direzione Bolzano. Poco più di mezz’ora ed eccoci in quella che è forse la città dei mercatini di Natale per antonomasia. Li troverete già appena usciti dalla stazione e vi porteranno direttamente in Piazza Walther, dove sarete sommersi dalla folla, dai colori, dalle musiche e dai profumi. Tutto il centro città ovviamente diventa terra di banchetti e, se anche voi siete quel tipo di persona che non sopporta i posti troppo affollati, vi consiglio di resistere perché ne vale la pena!

Piccola parentesi culinaria, non andatevene senza aver mangiato almeno un brezel (o due, o tre!) e un panino alle mele e frutta secca – again, lo so, cosa ci posso fare? – che in pratica è come mangiare uno strudel in versione pane ed è buonissimo. Strudel che vi consiglio, ovviamente, ma che io, non avendo trovato in versione vegan, ho felicemente rimpiazzato che queste bontà.

Eccoci qui, alla fine di questo mio racconto natalizio, vi sentite un po’ più festive adesso?

Alla prossima,
Daria

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