Una delle cose di cui mi piacerebbe scrivere di più quest’anno qui sul blog è lo yoga. Questo perché ormai da tre anni è una parte enormemente importante della mia vita ed è sempre in divenire, un percorso di crescita fisico e mentale che vorrei condividere con voi.
Prima però di parlare di crescita e di come si sta sviluppando la mia pratica, vorrei partire dalle origini: da come mi sono approcciata a questa disciplina che, ne sono ben consapevole, all’inizio può intimidire e spaventare.
Come ho scoperto lo yoga
Sarò onesta, anch’io ero una di quelle persone un po’ scettiche, convinta che fosse tutto un susseguirsi di stretching intervallato da qualche ooooom. Insomma, non credevo potesse fare al caso mio, che ho sempre preferito essere attiva, fare un bell’allenamento che facesse sudare, che mi desse la carica e mi mettesse alla prova. Poi è arrivato un periodo in cui l’ansia ha iniziato ad impossessarsi di me. Non so bene per quale motivo ma sono arrivata ad un punto in cui anche solo un’uscita in compagnia sembrava difficilissima. Il respiro era corto, ero sempre in tensione, sentivo che qualcosa non andava ma non sapevo con chi parlare, a chi rivolgermi per avere qualche consiglio o suggerimento, senza però sentirmi giudicata da nessun lato.
Succede sempre così, no? Alla fine cosa fai? Chiedi anche all’Internet: quel posto mistico in cui puoi trovare davvero di tutto. Certo, non mi sento di caldeggiarne l’utilizzo per chi è in cerca di consigli di tipo medico (parlo da ipocondriaca che ogni volta ci ricasca e si sente sempre in punto di morte), ma per il resto qualcosa di interessante lo si trova. Nel mio caso, c’era un tema ricorrente: in ogni sito, blog, pagina che mi ritrovavo a consultare, la costante era lo yoga, la meditazione e tutto ciò che stava attorno a questo mondo. Non potevo fare altro che provarci, non è vero?
Come ho iniziato
Il buon vecchio YouTube, ecco come ho iniziato! I fatti erano questi: UNO, le lezioni di yoga costano, andare in uno studio costa e all’epoca la mia situazione da studente non me lo permetteva neanche lontanamente (non pensate che adesso navighi nell’oro, eh, ho solo un minimo di autonomia in più). DUE, sarò onesta, mi metteva un po’ a disagio l’idea di presentarmi in un contesto che mi aspettavo fosse pieno di persone profonde, zen e spirituali e non ultimo, fisicamente più brave di me. Ultima cosa, non meno importante direi. Ero io in primis quella che dubitava che la strada dello yoga potesse fare al caso mio e di conseguenza l’idea di buttarmi a capofitto in uno studio mi impauriva. Così è stato, un video dopo l’altro imparavo i movimenti, le posizioni e la respirazione e più praticavo, più vedevo miglioramenti.
Cosa mi ha spinto a proseguire
Alla base di tutto c’era il fatto che mi piaceva e soprattutto mi faceva sentire bene. Una cosa che mi ha colpito e che ho potuto constatare sin da subito (e non con poco stupore) è stata come il RESPIRO si fosse fatto più lungo e profondo e come questo potesse venirmi utile nei momenti di ansia e preoccupazione. Non ultimo, poi, il mio corpo diventava ogni giorno più flessibile e forte allo stesso tempo e non posso certo negare il fatto che questo avesse un impatto più che positivo su tutto, a 360 gradi. Ah, e vogliamo non parlare di quanto fosse una manna dal cielo il Savasana finale?
Quando è diventato una costante quotidiana
Inizialmente era solo un’attività che facevo ogni tanto, che alternavo alla mia ginnastica abituale, magari una o due volte alla settimana. Tutto è cambiato ad inizio 2015 quando ho deciso di seguire il programma Yoga Fix 90 di Lesley Fightmaster, uno dei miei canali YouTube di yoga preferiti. Semplicemente, ogni giorno, per 90 giorni, veniva pubblicato un nuovo video, una pratica ogni volta diversa da quella precedente e ogni focalizzata su diverse parti del corpo o che andava a toccare diversi temi.
Sapete che dicono che se fai una cosa per 21 giorni, poi diventa un’abitudine? Beh, per me è stato più o meno così: riuscivo a ritagliarmi quei 30/40 minuti ogni giorno e pian piano diventavano un momento a cui non riuscivo più a fare meno. Una volta portati a termine i 90 giorni, non ho avuto il minimo dubbio che avrei continuato. E così è stato, semplicemente. Ora, non dico certo OGNI SINGOLO giorno! Però, sempre ascoltando il mio corpo e quello di cui ha bisogno, posso dire comodamente che il tappetino viene srotolato almeno sei giorni su sette 😉
Come pratico adesso
Per la maggior parte delle volte pratico da sola, 45 minuti al massimo ma che il più delle volte sono 30 (perché chi ha tempo tutti i giorni di fare di più? Magari!). Non seguo sequenze precise – a meno che non ci siano dei passaggi che poi voglio proporre a lezione e che voglio testare – e per lo più è uno yoga vinyasa/power perché adoro il movimento, la fluidità, unire grazia e forza in un’unica pratica. Insomma, semplicemente faccio quello che mi piace!
Almeno una volta alla settimana pratico in studio e almeno una volta a settimana insegno. Insomma, se ve lo stavate chiedendo, sì, è taaaanto yoga ma finché fai una cosa che ti piace, non è mai abbastanza, no?
Cosa mi aspetto in futuro
Sinceramente non ho idea di dove andrà la mia pratica, tantomeno l’insegnamento. Se devo essere onesta però, il fatto che ogni giorno sia una scoperta mi motiva e mi dà ispirazione. Mi sento piuttosto sicura nel dire che rimarrà una costante per (spero) molti anni a venire. Per il resto, non vedo l’ora di vedere cosa mi aspetta all’orizzonte!
Voi cosa mi dite, l’avete mai provato? Vi ispira? Vi spaventa? Vi interessa? Raccontatemi!
Alla prossima,
Daria