Ciao amici,
anche quest’oggi il post è un po’ speciale e vado a scriverlo con un sorrisone a 32 denti stampato sulla bocca.
Perché? Semplicemente, il weekend scorso è stato finalmente il weekend yogico che vi avevo annunciato qui e sono ancora in fase sognante.
Era la prima volta che organizzavo un’esperienza di questo tipo e, proprio per questa ragione, non avevo nessun tipo di aspettativa. L’unica cosa a cui tenevo era che gli ospiti potessero avere la miglior esperienza possibile, passare due giorni in completo relax e tornare a casa rigenerati. Perché alla fine è quello il vero scopo di un retreat, no?
Bene, sarà appunto il fatto che di aspettative ne avevo ben poche, il risultato finale è andato davvero al di là di ogni previsione. Non avrei potuto chiedere un gruppo migliore, un posto migliore e un’energia migliore; ragione per cui non potevo NON fare una sorta di racconto di come sono andati questi giorni!
Partiamo dal fatto che sapevamo, e ci eravamo messi l’anima in pace a riguardo, che avrebbe piovuto. E non qualche ora, ma proprio tutto il giorno tutti i giorni – e di fatti così è stato per la maggior parte del tempo. Questo maggio che sembra novembre però non è riuscito a rovinare l’atmosfera che si è creata, anzi, ha creato ancora più coesione nel gruppo e questo è stato sicuramente il valore aggiunto!
Altra cosa che ha fatto la differenza: la location. Senza dubbio. Io, come tutti gli altri del resto, ci eravamo basati essenzialmente sulle foto sulle pagine Facebook e Instagram del Be Qui e già quello ci aveva dato l’impressione che fosse un posto davvero, davvero bello. Vederlo dal vivo però è stato tutta un’altra cosa: una casa da sogno, un giardino da sogno con l’accesso diretto alla spiaggia e quindi al Lago di Garda, insomma, guardate le foto per farvi un’idea e poi moltiplicate il tutto (non vedo l’ora di vederla col sole!).
Siamo arrivati di sabato mattina e dopo aver visto (e fotografato accuratamente) la casa, ci siamo riuniti per un brunch di benvenuto composto da crépes dolci e salate, pane fatto in casa – appunto di dovere al pane di noci che wow, solo wow! – marmellate fatte in casa, crumble di mele e frutta fresca. E già qui, direi un’ottima partenza.
Nel pomeriggio avevamo in programma una pratica di power-vinyasa alle 17.00 per cui, approfittando anche di un paio d’ore di tregua dalla pioggia scosciante, abbiamo fatto una bella camminata prima tra gli ulivi, per poi arrivare al lungo lago. Una passeggiata però molto soft perché poi la pratica è stata, direi, intensa. Ci siamo meritati la cena, mettiamola così (non che la cena, uno, se la debba meritare, però in questo modo rende bene l’idea, no?).
A proposito di cena, ci aspettava un buonissimo buffet con risotto alle zucchine, involtini vietnamiti con salsa piccante, hummus e pane fatto in casa (sì, sempre lui, il pane alle noci), una casseruola di verdure e – detto non poteva essere più adatto – dulcis in fundo, una mousse al cioccolato fondente e zenzero. To die for.
Side note: livelli di rilassamento talmente alti che quella notte hanno tutti dormito benone e la sveglia relativamente presto della domenica mattina per la lezione di pilates delle 8 non è stata poi così tragica come molti pensavano. (Poi okay, ci sono io che mi sono svegliata ancora più presto per una passeggiata in riva al lago alle 7 del mattino – molto bella e rilassante – ma lo so, quello è un problema mio).
Post pilates la colazione è stata una coccola, tra torte fatte in casa (menzione speciale alla torta pere e cioccolato vegana), uova, pane, marmellate e quant’altro.
Giusto il tempo di digerire la colazione e fare quattro passi lungo lago ed è arrivato il momento della seconda lezione del giorno, uno yoga più lento, più profondo e controllato: un modo diverso di muoversi e una consapevolezza diversa del corpo e del movimento.
Un’ora e mezza di pratica che sembra essere volata via in un minuto e, per finire, il pranzo. Abbiamo mangiato un riso alle verdure africano che definire squisito è dir poco, accompagnato da carote allo zenzero, torte salate, verdure e lui, sempre lui, il pane!
Il nostro weekend è poi giunto alla fine, giusto il tempo di qualche foto ricordo, ancora qualche chiacchiera e una breve passeggiata in riva al lago – approfittando di una mezz’ora di tregua dalla pioggia.
Gli ospiti se ne sono andati e io sono rimasta con un cuore così pieno che non so spiegare. Un senso di gratitudine, di gioia, di condivisione che sicuramente porterò per sempre. Ogni cosa suonerebbe banale quindi vado con la più banale di tutte: è stato bello. E’ stato bellissimo.