Hey amici,
long time no seeing eh?
Maggio mi ha vista un po’ latitante da queste parti e c’è una ragione a tutto ciò – rullo di tamburi – ho cambiato casa! 😉
Okay, per voialtri che mi seguite anche sull’Insta non è per niente una novità visto che vi ho bombardato di foto dalla mia nuova finestra non stop da inizio mese. Lo so, scusate. E’ il mio angolino preferito ed è anche tutto fiorito in questa stagione, non posso farci niente.
Dunque, si diceva, ho cambiato casa e mi sembra di essere anche una nuova persona, sapete?
Così, prima di riprendere con post di ricette, yoga o altro, ho pensato di fare un breve, brevissimo recap e raccontarvi com’è stato il mio piccolo traslochino, parlarvi della mia nuova casetta e di come mi sento (ndr sto parlando per diminutivi perché effettivamente non è stato un grosso spostamento e perché effettivamente la casa è piccina, non perché voglio essere eccessivamente cute).
Comunque la storia è stata un po’ questa, avevo voglia di uno spazio mio, ma proprio tutto tutto mio (prima condividevo casa con un’amica) e questa casa è stata un po’ un’occasione. L’ho vista per la prima volta a marzo e per quanto fosse, appunto, piccolina (io abituata prima ad una villetta con giardino e poi ad un trilocale), mi sono subito immaginata a vivere quello spazio e nella mia testa tutto ha iniziato a prendere forma.
Di solito quando devo prendere una decisione funziona così, ho una prima impressione di pancia, poi il mio essere razionale inizia a valutare e analizzare ogni aspetto da ogni angolatura e da ogni prospettiva, per poi ritornare molto spesso alla prima intuizione, quella dell’istinto.
In questo caso è successo esattamente così, ma tutto nell’arco di boh, un’oretta? Cosa decisamente molto strana per me e che già di per sé è stato un chiaro segnale che insomma, qualcosa mi stava parlando.
Sarò sincera, avendo visto l’appartamento solo una volta a marzo, avevo un po’ timore che rientrando quasi due mesi dopo, e per di più in una casa spoglia, mi sarei pentita della scelta – beh, in realtà, e per fortuna, non è stato così 😉 e una volta che le cose hanno iniziato a prendere forma e avvicinarsi sempre più alla visione che avevo, mi sono sentita subito a casa.
Okay, veniamo alla casa. Che è piccina l’avevo detto, no?
E’ un monolocale open space in cui c’è un letto richiudibile (perfetto per quando devo filmare le lezioni di yoga online che insomma, è una cosa a cui ho dovuto pensare, eh!), una cucina piccolina ma che ha tutto (anche la lavastoviglie, che lusso!) e un bagno con una doccia grande (anche qui, un lusso non da poco abituata a quella in cui ero prima). Aspetto che mi ha fatto un po’ titubare, il fatto che ci fosse solo una finestra e che non ci fosse nessun accesso all’esterno.
Ma sapete cosa? La finestra è grandissima ed è la parte che preferisco della casa, con un davanzale che per metà è diventato casa per le mie piantine e per metà il posto in cui me siedo a scrivere, mangiare o semplicemente a guardare fuori quanto crescono gloriosi i fiori dei vicini.
Quindi, eccoci qui, questo è stato maggio. Sottosopra, a tratti inaspettato, challenging, bello, nuovo, dispendioso e caro (!), motivante, luminoso, colorato.
Sento quella sensazioni di come quando inizia qualcosa di nuovo ed è una bella sensazione, no?