Ciao amici,
happy new year! Com’è stato questo inizio di 2022?
Il mio lento e sapete una cosa? L’ho amato. I primi giorni di gennaio mi sono ritirata sulle colline piemontesi per uno yoga retreat e non avrei potuto fare scelta migliore. Sono riuscita ad avere 10 giorni di ferie, cosa che non avevo visto nemmeno l’estate scorsa e se mi conoscete un pochino ormai, potrete immaginare che la mia prima tentazione sia stata quella di aprire Skyscanner e capire quale parte del mondo potevo andare ad esplorare.
A sto giro però, cosa strana per come sono io, ho deciso di organizzare tutto all’ultimo e col senno di poi vi dico meno male, perché non so voi ma nelle ultime settimane schivare il virus è diventata l’attività numero uno dopo yoga e pilates.
Quindi insomma, ho pensato una soluzione non troppo lontana da casa e molto poco affollata sarebbe stata la migliore – e così è stato.
Già l’inverno di per sé che non è momento di piena per i ritiri, poi passato il Capodanno diventa proprio periodo di passa stagione. Per quanto mi riguardava, l’ideale. The dream, proprio.
Il mio 2022 quindi è iniziato immerso nel silenzio, in una zona un po’ dimenticata del Piemonte, tra colline nebbiose e giornate buie. Tra libri, camino, chiacchiere e pratiche di ogni tipo.
Mi rendo conto non sia per tutti, ma vi assicuro che spesso in queste situazioni troverete persone che proprio come voi approcciano questa esperienza da sole, ma che di fatto condividono tanti dei vostri interessi che è un piacere anche creare nuove connessioni, senza però la pressione di volerlo fare e tutti i costi e lasciando spazio, se necessario, per stare ognuno nella propio bolla.
Non so voi, ma io anche se sto a casa e mi metto d’impegno a non fare niente, finisco sempre per far qualcosa (o quasi per sentirmi in colpa perché non sto facendo nulla), mentre in un contesto del genere, c’è poco altro da fare se non praticare, leggere e magari avventurarsi per una passeggiata. Per cui le mie giornate passavano così (se a questo punto vi è venuta in mente la siglia di Willy il Principe di Bel Air siete un po’ più miei amici), avevo a disposizione la sala la mattina presto per cui la dedicavo alla mia pratica personale, di yoga o pilates – poi avevo una pratica a metà mattina e una a metà pomeriggio, con quella del pomeriggio che in realtà era molto variabile – e di fatti io ho scelto di provare yoga in volo (ommioddio una faticaccia che mi è rimasto mal di spalle per tre giorni!), movimento naturale (amato) e kickboxing (amato tantissimo).
Per il resto del tempo ho letto (iniziato e finito Per Tutto il Resto di Miei Sbagli, che è stata una coccolina e vi consiglio molto per scaldarvi il cuore e continuato con L’Equazione della Felicità), guardato Emily in Paris, passeggiato tra la nebbia e dormito – ooooh quanto ho dormito! Almeno 8 ore a notte più il sonnellino del pomeriggio tutti i giorni. Una grande bellezza.
E a proposito di bellezza, vorrei menzionare il trattamento della vita: un trattamento olistico che si chiama Floating Touch (che voglio dire, già dal nome per me è sì) e che si fonda sull’unione tra il Massaggio Sonoro e il Massaggio Rilassante con Oli ed Essenze. Ho scoperto che grazie alle vibrazioni, va a lavorare sui canali energetici e quindi sulle componenti psicologiche, emozionali e spirituali oltre che fisiche. The dream, x2.
Di fatto sono tornata a casa dopo 5 giorni completamente rimessa a nuovo, seppur con i miei dolori muscolari, non posso negarlo!
E da qui è partita la mia riflessione.
Io mi sono sempre considerata una persona molto attiva, ma moooolto attiva. Di quelle che non riescono a rimanere con le mani in mano. Però allo stesso tempo sto apprezzando sempre di più i momenti di quiete, i momenti per ricaricarsi, sia nel corpo che nell’animo. E sto capendo quanto questo sia fondamentale – che può sembrare banale e un discorso sentito e risentito, però cosa vi posso dire, forse dovevo provarlo su me stessa per capire che alla fine è davvero così.
Non ho (ancora!) fatto una lunga lista di propositi per l’anno nuovo, in parte perché alla fine tendono un po’ a ripetersi (meditare, mangiar sano, bere di più, ricordarmi di prendere le vitamine), in parte perché non è che dobbiamo per forza iniziare subito a gennaio, no? A gennaio viviamo già tanto la pressione del ripartire, del volersi sentire una persona nuova, del voler essere diversi a tutti i costi, mentre sento che a sto giro ho bisogno di ripartire con più calma, prima ascoltarmi e poi capire da che parte voglio andare. Dicevo, non ho ancora fatto la fantomatica lista, ma per certo voglio prendere le cose con più lentezza, dandomi spazio per restare e basta, senza la fretta di andare o fare a tutti i costi, perché è proprio in quello spazio che ci diamo la possibilità di essere davvero noi, di crescere, di conoscerci, di essere creativi, di poterci esprimere senza giudizio.
E’ quello spazio in cui ci permettiamo di sentire il sole sulla pelle, il vento tra i capelli, il rumore delle foglie degli alberi, i profumo dei fiori. Permettendoci di muoverci, di ballare, cantare o semplicemente stare sdraiati, sentendoci supportati dalla terra sotto di noi. Ridere, abbracciarci, dormire. Stando ai ritmi della natura, notando la sua velocità – niente è immediato, vero?
Non dico sarà facile (e scrivere questo mi sembra un po’ incredibile!), ma ci voglio provare. Quindi, se siete con me, buon 2022, buona lentezza.