Ormai è diventata quasi un’ossessione, quella di fare liste. E poi lo sapete che io in occasione del mio compleanno divento più profonda, inizio a trarre conclusioni, a fare riflessioni, a fare piani – insomma, tutto più del solito.
Come ripeto sempre, il fatto di compiere gli anni a settembre, che per me è più Capodanno che non gennaio, non fa che amplificare il tutto. Per cui eccoci qui, anche quest’anno, in occasione del mio diventare ventisettenne – yep, 27, possiamo sorvolare su questo numero che, per l’appunto, è solo un numero? – ho voluto fermarmi e ripensare a tutto ciò che mi è successo nell’arco di questi 365 giorni. O per lo meno, tutto quello che ha lasciato un segno e che voglio portare con me.
Probabilmente se dovessi rifare questa lista tra un paio di settimane, ne uscirebbe qualcosa di completamente diverso, però sono sicura che le cose più importanti ci sono. E poi è anche quello il bello, no? Il bello di come cambiamo continuamente, di come siamo ogni giorno su una tavola da surf, a cavalcare un’onda che, proprio per sua natura, è in continuo movimento.
Okay, non tergiverso troppo con metafore e similitudini che forse non sono nemmeno troppo appropriate perché la lista è lunga e ben ricca. Per cui eccoci qui, ecco le ventisette cose che mi sono successe questo ultimo anno:
- Ho macinato km su km a piedi;
- Ho tenuto i miei primi corsi di yoga da insegnante e avuto uno sdoppiamento di personalità che, in alcune circostanze, mi ha un po’ destabilizzato;
- Ho comprato vintage più di quanto abbia mai fatto in passato e ho amato l’esperienza nel suo totale, dal trovare qualcosa che si addice completamente al mio gusto, che mi vada bene, che sia unica nel suo stile e che abbia una storia;
- Ho fatto un altro tatuaggio, a Bordeaux, una libellula segno di leggerezza e libertà;
- Ho scoperto l’Ayurveda ed è stato amore a prima vista. Ho scoperto quanto sia vasto e mondo che poco a poco ho iniziato ad integrare nella mia quotidianità e che continua ad essere un viaggio entusiasmante;
- Ho fatto il mio primo viaggio da sola, a Vienna, e ho scoperto che amo viaggiare da sola;
- Dopo Vienna sono seguiti altri viaggi da sola, a Torino, Trieste, Slovenia (primo luogo in cui non conoscevo la lingua), Bordeaux e Copenhagen, dove ho lasciato una parte di cuore;
- Ho iniziato ad ascoltare il mio corpo, ho iniziato ad apprezzarlo per la sua forza e per essere in grado di sostenermi in ogni momento. Mi sto rendendo conto che il corpo ha tutte le risposte, ciò che è importante – e anche la parte più difficile – è fermarsi ed ascoltarlo. Sento che è un percorso in cui sono solo all’inizio, ma sento anche ogni giorno che passa ho una consapevolezza maggiore e questo mi fa sentire molto più forte;
- Mi ha affascinato moltissimo imparare quanto sia importante l’impatto del sonno nella vita di tutti i giorni e ho cercato di dedicargli il giusto tempo;
- Ho anche iniziato a connettermi al mio ciclo mestruale ad imparare a conoscere le sue fasi e a riconoscerne gli effetti nella vita di tutti i giorni. Continuo a trovare questa consapevolezza totalmente eye-opening e a chiedermi come sia possibile che mi ci siano voluti 26 anni per impararlo. Meglio tardi che mai, no?
- Ho conosciuto nuove, bellissime, persone con cui ho stretto legami profondi, che non avrei mai creduto di riuscire a connettermi in così poco tempo;
- Allo stesso tempo ho coltivato le amicizie più vecchie, che continuano sempre a darmi gioia e a scaldarmi il cuore;
- Sono andata ad un sacco di concerti e sono stati uno più bello dell’altro;
- Ho meditato più di quanto non abbia mai fatto nella mia vita;
- Ho anche corso più di quanto non abbia mai fatto nella mia vita – e non l’ho odiato! Forse grazie ai podcast, di cui oramai non riesco a farne più a meno;
- Ho iniziato a gestire le mie finanze e mi sono sentita un po’ più adulta;
- Ho organizzato un retreat di yoga e trascorso un weekend davvero bellissimo che mi ha scaldato il cuore;
- Ho partecipato ad un retreat di yoga che è stato una botta di energia pazzesca (e mi ha fatto riscoprire che stare senza mutande è una gran liberazione);
- Ho scoperto il golden milk!
- Ho accettato il fatto che, per stare bene, ho bisogno di tempo per me stessa, senza dovermene vergognare;
- Sono stata più consapevole nelle mie scelte, a livello ambientale;
- Ho lasciato andare ciò che non mi dava estrema gioia – very Marie Kondo, ma non solo a livello di oggetti fisici;
- Mi sono aperta con le persone come non avrei mai pensato di fare;
- Ho imparato a dire di no, ma ho detto anche un sacco di sì e questo mi ha portato a vivere momenti in cui sono stata davvero felice e nei quali sono riuscita ad essere presente e consapevole;
- Ho provato a non confrontarmi con gli altri ma a pensare a me stessa. Continua ad essere un aspetto che faccio fatica a gestire ma su cui sto provando attivamente a
- Ho cercato sempre più spesso il contatto con la natura e sono stata sempre più consapevole di quanto bene mi faccia;
- Ho continuato a mangiare vegan, ho celebrato il mio secondo anniversario e anzi, mi sono prestata con una certa passione e dedizione alla ricerca del gelato vegano più buono – che è ancora work in progress.
Cosa dire, questi 26 non sono stati poi così male, bring it on 27!