E’ stata una settimana intensa. Sui molti fronti. Nella mia testa già piena di pensieri, piani, preoccupazioni, tensioni, gioie e sorprese è successo che il 20 marzo sia stata la giornata della felicità. Insieme all’equinozio di primavera, alla luna piena in Bilancia e con Mercurio ancora retrogrado. Fermi, fermi: non sono neanche lontanamente la persona adatta per iniziare a parlare di questo mondo tanto affascinante quanto complesso. Però una cosa la posso dire per certo: da quando ho iniziato ad affacciarmi su questo territorio per me ancora inesplorato, mi sono subito resa conto di quanta ENERGIA ci sia nel mondo e di quanto questa energia sia legata ai pianeti, alla luna, alle stagioni e alla natura nella sua totalità. Non che mi sia nuovo tutto ciò, ma ogni volta non posso fare altro che sorprendermi e ammirare la forza di queste energie e di quanto noi, in quanto esseri umani e di conseguenza creature energetiche, ne siamo connessi, in modo consapevole o no.
Bene, tornando alla giornata della felicità, mi sono poi ricordata di averne già parlato qui ben due anni fa (che sembrano allo stesso tempo una vita fa e l’altro ieri). E’ stato bello vedere che di base le cose non sono cambiate e che sì, sono ancora convinta che la felicità sia fatta di piccoli momenti, brevi istanti, piccole cose. Quello che si è evoluto in questi due anni è la convinzione che essere in grado di percepire e apprezzare queste piccole cose e questi brevi momenti sia altrettanto importante del momento in sé; anzi, mi sono proprio convinta che questo sia proprio l’anello di congiunzione tra le due cose e che sia quello che spesso manca.
Ecco allora che entra in gioco la, da me tanto amata, gratitudine. Sto scoprendo e mi sto sempre più convincendo del fatto che essere grati sia un vero e proprio allenamento, che richiede costanza e tempo, proprio come una preparazione fisica. E’ facile perdersi nella quotidianità, nella routine, nella fretta di dover fare sempre qualcosa, di cui spesso non ci rendiamo nemmeno conto. E’ facile lasciare che le cose accadano e ci passino oltre, quasi senza nessun effetto. Mentre invece essere in grado di fermarsi e riconoscere quello che di bello di accade, può farci aprire gli occhi su molto altro.
Se vi va, vi parlerò delle mie pratiche sulla gratitudine in un post ad hoc!
Oggi invece, a distanza di due anni, voglio riproporre una mini lista delle cose che mi fanno felice. Adesso. In questo momento.
- Camminare.
- Cantare. Se ad un concerto, tanto meglio.
- Il senso di indipendenza che mi dà viaggiare da sola.
- La famiglia, gli amici.
- I fiori.
- Scoprire ristoranti nuovi e buoni (e vegan friendly).
- Praticare yoga.
- Insegnare yoga e riuscire a trasmettere anche solo un briciolo di quello che sento io e di quanto mi faccia stare bene.
- Il venerdì.
- Mangiare all’aperto.
- Avere un progetto e lavorarci.
- L’aria di montagna.
- La spiaggia d’estate, dopo le sette di sera.
- Trovare qualcosa al mercatino vintage che sembra fatto apposta per te.
- Trovare modi per esprimere la creatività.
- Avere l’impressione di essere sulla strada giusta.
- Cucinare per sé stessi. Cucinare per qualcuno.
- Ascoltare una canzone e avere l’impressione che sia stata scritta apposta per te.
- Ascoltare una canzone e ritrovarsi immediatamente in un altro momento, nel passato.
- Sentire un odore e ritrovarsi immediatamente in un altro momento, nel passato.
- Conoscere, imparare, crescere.
- Bere una tazza di Golden Milk bollente alla fine di una lunga giornata.
- Le cose nuove. Quelle che all’inizio fanno un po’ paura.
- Le occasioni.
- Un libro che non riesci a mettere giù.
- Avere qualcosa o qualcuno da poter chiamare casa.
- Un rossetto che ti fa sentire un po’ più empowered.
- Le serate in cui perdi la concezione del tempo.
- Essere in grado di connettersi a fondo col proprio corpo e ascoltarlo.
- Le giornate in cui non vuoi nemmeno prendere in mano il telefono.
- Le mattine lente del weekend.
- La natura. In ogni sua forma.
- Il gelato. In ogni sua forma.
Mi fermo qui, amici. Più ci penso e più mi vengono in mente cose da aggiungere alla lista. Il che è un bene, ma il rischio è quello di far diventare questo post una cosa infinta. Direi quindi che questo è abbastanza.
Probabilmente se dovessi pensarci tra qualche settimana qualcosa cambierebbe e questo è proprio il bello. Alla fine siamo su una tavola da surf, sempre in movimento, sempre pronti ad adattarci. E voi? Cosa vi rende felici in questo momento?